giovedì 8 dicembre 2011

Ecco la proposta per ri-lanciare la ricerca dell'IST

Ecco la proposta per ri-lanciare la ricerca dell'IST: chiusura del dipartimento della ricerca, spostamento ad altre attività di 30 lavoratori della ricerca, chiusura delle strutture complesse e dispersione dei dirigenti in servizi clinici dove faranno i tecnici di qualche primario che così potrà dire di fare ricerca senza per questo dover rinunciare alla libera professione. Così, dopo aver spostato TUTTI gli uffici e dopo alcuni interventi su strutture cliniche spostate sotto la direzione di San Martino, muore l'IST, la filosofia di IRCCS e la ricerca. I 1000 nuovi malati di cancro che si verificano ogni mese nella nostra regione ringraziano il Presidente Burlando, l'Assessore Montalo, il Dr. Bonanni, il PD ed il PDL. Cittadini, è ora di mobilitarsi!

la fine della ricerca

Tutto ciò che abbiamo detto lo scorso anno si sta rivelando tragicamente vero. Avevamo detto che fondere l'IST (IRCCS di 570 dipendenti) a San Martino (Azienda Ospedaliera Universitaria di 5000 dipendenti) avrebbe causato la distruzione delle attività dell'Istituto e la fine della ricerca, che non avrebbe certo potuto essere valorizzata trovandosi catapultata all'interno di una struttura ospedaliera che non ha alcun interesse, alcuna cultura, alcuna propensione per la ricerca.Questo è quanto sta accadendo, nel caos di una struttura ospedaliera enorme chi poteva pensare che qualcuno si sarebbe preoccupato di 107 lavoratori impegnati in un'attività che solo i tecnici sono in grado di capire? Avevamo anche detto che sarebbero arrivati meno soldi per la ricerca e sono arrivati 4 milioni in meno. Avevamo detto che tutto questo significava consegnare l'IST al Rettore e qua ci sbagliavamo, anche il San Martino sarà consegnato nelle mani del Rettore. Ma qualcuno ha mai provato a farsi curare in una clinica universitaria? Dove finirà la qualità?

lunedì 5 dicembre 2011

Le esternalizzazioni




La produttività scientifica dell’IST


I lavoratori dell’IST sono indignati per le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Montaldo, comparse sulla stampa di domenica, circa la produttività scientifica dell’IST che sarebbe “precipitata”. I dati pubblici, che ciascuno può controllare sul sito istituzionale www.istge.it, ancorché non più aggiornato, raccontano una storia ben diversa, raccontano che la produttività scientifica, misurata come “impact factor” (IF), è praticamente costante, dal 2005 ad oggi, con oscillazioni annuali che sono un fenomeno fisiologico di qualunque attività di ricerca. A conferma di ciò, i dati parziali sulla produttività dell’anno in corso dimostrano l’aumento rispetto al 2010 (IF 1013 secondo i dati aggiornati al 2 novembre 2011). Ciò che non è rimasto costante sono i fondi destinati alla ricerca, quelli sì precipitati da 11.282.000 del 2008 a 7.230.000 del 2010 e 3.600.000 del 2011 ed il personale occupato al 100% in attività di ricerca che è passato da 200 unità nel 2004 (più circa 150 precari) a circa 110 nel 2010 (più circa 70 precari).

Il totale è un bilancio assolutamente positivo che certamente non giustifica il taglio dei finanziamenti per l’anno in corso. Confrontando i due grafici allegati risulta evidente che la consistenza del finanziamento non varia in base all’IF prodotto.

L’Assessore Montaldo quindi mente, sapendo di mentire, e probabilmente usa in maniera strumentale i dati relativi al confronto tra il 2009 ed il 2010 mentre, per la posizione che occupa, dovrebbe sapere bene che la produttività scientifica può essere valutata oggettivamente solo su periodi più lunghi (solitamente 3 o 5 anni). Così, infatti, si regola qualunque organismo di valutazione nazionale ed internazionale. E’ quindi più che evidente il tentativo di scaricare sui soli ricercatori dell’IST la responsabilità di un fallimento che in realtà è dell’Assessore stesso, del Direttore dell’ARS Bonanni e del Presidente della regione Burlando che, dopo essersi sottratti al confronto con i lavoratori e le OOSS, non sono stati neanche in grado di perseguire il mandato ricevuto dai cittadini, difendendo ciò che loro stessi hanno fortemente voluto, e di mantenere quanto promesso: 5 milioni in più di finanziamenti rispetto al 2010.

I Lavoratori dell’IST non sono disposti a tollerare che informazioni false siano utilizzate come scusa per continuare lo smantellamento di una struttura di ricerca e cura che è stata tra le migliori in Italia e apprezzata in tutto il mondo medico e scientifico

Adesso basta, chiediamo chiarezza e trasparenza, vogliamo sapere

·         Perché all’IST sono stati tagliati i finanziamenti? Quale importo di ricerca corrente è stato concesso agli altri IRCCS e quale è l’andamento della loro produttività negli ultimi 5 anni? Questi sono gli argomenti che ogni buon funzionario dovrebbe conoscere prima di poter rappresentare un IRCCS nei Comitati Ministeriali. Chi si sta occupando di andare a Roma nelle sedi opportune a contrattare i finanziamenti per il nuovo ente?

·         Quale sarebbe il piano di rientro cui fa riferimento l’Assessore: rientro rispetto a che cosa e con quali obiettivi? Può essere che le sorti del nuovo IRCCS, che conta oltre 5000 dipendenti ed ha un bilancio di oltre 500 milioni, possano dipendere solo da 107 lavoratori della ricerca?

·         Come potrà la nuova struttura mantenere lo status giuridico di IRCCS se non saranno messe in atto misure per la crescita attraverso un meccanismo virtuoso di acquisizione di risorse? In altre parole,

·         Perché è stato scelto di fondere l’IST al San Martino senza un preventivo piano di fattibilità economico-finanziaria?

·         Perché non sono ancora stati nominati gli organi direttivi previsti dalla normativa vigente (Comitato di Indirizzo e Verifica, Collegio Sindacale)?

Questo è quanto si dovrebbero legittimamente chiedere tutti i Consiglieri regionali che lo scorso anno approvarono all’unanimità la legge sulla fusione, basandosi su una piattaforma non aderente alla realtà, e che hanno ricevuto mandato dai cittadini di gestire responsabilmente i servizi pubblici. Quegli stessi cittadini a cui viene sottratta una struttura pubblica che funzionava bene (ricordiamo i dati della Scuola Superiore Sant’Anna diffusi lo scorso anno che ponevano l’IST al primo posto in Liguria per appropriatezza delle prestazioni sanitarie), per ritrovarsi ulteriormente privati di 4 milioni di finanziamento sulla sanità a causa della gestione irresponsabile della classe politica regionale.

Ricordiamo a tutti che la ricerca è fondamentale per capire, diagnosticare e non far morire di cancro e che queste ricerche sono già assolutamente insufficienti rispetto alle necessità della popolazione, come dimostrano i 1000 nuovi casi di cancro e 650 decessi che si verificano in Liguria ogni mese (fonte ARS Regione Liguria).



Firmato da CIRCA 100 lavoratori della ricerca, dell’assistenza ed amministrativi, precari e di ruolo, dirigenza e comparto.

FP-CGIL  ex IST
COBAS Sanità e Ricerca      
Coordinamento Precari
La situazione peggiora di giorno in giorno. Voci che si rincorrono di mobilità e licenziamenti, mentre i nostri colleghi medici di San Martino dimostrano di non avere la più pallida idea di cosa sia la ricerca e si scandalizzano per il fatto che in un IRCCS ci siano dirigenti pagati per fare ricerca. Incredibile! Ma se della ricerca non frega nulla e non ne vogliono sentire parlare perchè lo scorso anno non si sono opposti al progetto di fusione?
E' ormai ufficiale, 4 milioni in meno di finanziamento dal Ministero della Salute. Così ne approfitteranno per liberarsi di un certo numero di ricercatori. Già si parla di liste di personale da mettere in mobilità, ignorando il fatto che la produttività scientifica NON è precipitata come sostiene l'Assessore e che il finanziamento viene dato non solo in base alla produzione scientifica ma in base a molti parametri diversi. Ovvio che mente ed ha mentito.
Vorremmo che questa pagina diventasse un punto di incontro e discussione sulle molte problematiche della sanità in liguria. Comitati, cittadini, sindacati, chiunque abbia idee e opinioni sulla sanità è libero di esprimerle. Noi continueremo la nostra informazione sull'IST, ma le criticità sono molte, esprimiamole e facciamole arrivare ai nostri rappresentanti istituzionali. Alziamo la voce in difesa della sanità pubblica e facciamoci sentire, non dimentichiamo mai che sono lì perchè noi ce li abbiamo messi ed a noi devono rispondere!