lunedì 5 dicembre 2011

La produttività scientifica dell’IST


I lavoratori dell’IST sono indignati per le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Montaldo, comparse sulla stampa di domenica, circa la produttività scientifica dell’IST che sarebbe “precipitata”. I dati pubblici, che ciascuno può controllare sul sito istituzionale www.istge.it, ancorché non più aggiornato, raccontano una storia ben diversa, raccontano che la produttività scientifica, misurata come “impact factor” (IF), è praticamente costante, dal 2005 ad oggi, con oscillazioni annuali che sono un fenomeno fisiologico di qualunque attività di ricerca. A conferma di ciò, i dati parziali sulla produttività dell’anno in corso dimostrano l’aumento rispetto al 2010 (IF 1013 secondo i dati aggiornati al 2 novembre 2011). Ciò che non è rimasto costante sono i fondi destinati alla ricerca, quelli sì precipitati da 11.282.000 del 2008 a 7.230.000 del 2010 e 3.600.000 del 2011 ed il personale occupato al 100% in attività di ricerca che è passato da 200 unità nel 2004 (più circa 150 precari) a circa 110 nel 2010 (più circa 70 precari).

Il totale è un bilancio assolutamente positivo che certamente non giustifica il taglio dei finanziamenti per l’anno in corso. Confrontando i due grafici allegati risulta evidente che la consistenza del finanziamento non varia in base all’IF prodotto.

L’Assessore Montaldo quindi mente, sapendo di mentire, e probabilmente usa in maniera strumentale i dati relativi al confronto tra il 2009 ed il 2010 mentre, per la posizione che occupa, dovrebbe sapere bene che la produttività scientifica può essere valutata oggettivamente solo su periodi più lunghi (solitamente 3 o 5 anni). Così, infatti, si regola qualunque organismo di valutazione nazionale ed internazionale. E’ quindi più che evidente il tentativo di scaricare sui soli ricercatori dell’IST la responsabilità di un fallimento che in realtà è dell’Assessore stesso, del Direttore dell’ARS Bonanni e del Presidente della regione Burlando che, dopo essersi sottratti al confronto con i lavoratori e le OOSS, non sono stati neanche in grado di perseguire il mandato ricevuto dai cittadini, difendendo ciò che loro stessi hanno fortemente voluto, e di mantenere quanto promesso: 5 milioni in più di finanziamenti rispetto al 2010.

I Lavoratori dell’IST non sono disposti a tollerare che informazioni false siano utilizzate come scusa per continuare lo smantellamento di una struttura di ricerca e cura che è stata tra le migliori in Italia e apprezzata in tutto il mondo medico e scientifico

Adesso basta, chiediamo chiarezza e trasparenza, vogliamo sapere

·         Perché all’IST sono stati tagliati i finanziamenti? Quale importo di ricerca corrente è stato concesso agli altri IRCCS e quale è l’andamento della loro produttività negli ultimi 5 anni? Questi sono gli argomenti che ogni buon funzionario dovrebbe conoscere prima di poter rappresentare un IRCCS nei Comitati Ministeriali. Chi si sta occupando di andare a Roma nelle sedi opportune a contrattare i finanziamenti per il nuovo ente?

·         Quale sarebbe il piano di rientro cui fa riferimento l’Assessore: rientro rispetto a che cosa e con quali obiettivi? Può essere che le sorti del nuovo IRCCS, che conta oltre 5000 dipendenti ed ha un bilancio di oltre 500 milioni, possano dipendere solo da 107 lavoratori della ricerca?

·         Come potrà la nuova struttura mantenere lo status giuridico di IRCCS se non saranno messe in atto misure per la crescita attraverso un meccanismo virtuoso di acquisizione di risorse? In altre parole,

·         Perché è stato scelto di fondere l’IST al San Martino senza un preventivo piano di fattibilità economico-finanziaria?

·         Perché non sono ancora stati nominati gli organi direttivi previsti dalla normativa vigente (Comitato di Indirizzo e Verifica, Collegio Sindacale)?

Questo è quanto si dovrebbero legittimamente chiedere tutti i Consiglieri regionali che lo scorso anno approvarono all’unanimità la legge sulla fusione, basandosi su una piattaforma non aderente alla realtà, e che hanno ricevuto mandato dai cittadini di gestire responsabilmente i servizi pubblici. Quegli stessi cittadini a cui viene sottratta una struttura pubblica che funzionava bene (ricordiamo i dati della Scuola Superiore Sant’Anna diffusi lo scorso anno che ponevano l’IST al primo posto in Liguria per appropriatezza delle prestazioni sanitarie), per ritrovarsi ulteriormente privati di 4 milioni di finanziamento sulla sanità a causa della gestione irresponsabile della classe politica regionale.

Ricordiamo a tutti che la ricerca è fondamentale per capire, diagnosticare e non far morire di cancro e che queste ricerche sono già assolutamente insufficienti rispetto alle necessità della popolazione, come dimostrano i 1000 nuovi casi di cancro e 650 decessi che si verificano in Liguria ogni mese (fonte ARS Regione Liguria).



Firmato da CIRCA 100 lavoratori della ricerca, dell’assistenza ed amministrativi, precari e di ruolo, dirigenza e comparto.

FP-CGIL  ex IST
COBAS Sanità e Ricerca      
Coordinamento Precari

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